giovedì 25 maggio 2017

LA LATTERIA MONTANA DI SCALVE


Nata nel 1968, situata nel paese di Vilmaggiore(frazione del comune di Vilminore)la Latteria Sociale Montana di Scalve è la cooperativa scalvina che si occupa della produzione di alimenti caseari.


Oltre a burro, yogurt e ricotta, la latteria scalvina produce anche vari tipi di formaggi derivati esclusivamente da latte di mucche allevate in Valle dalle aziende locali, e alimentate quasi esclusivamente da fieno ed erba che cresce nei pascoli e negli alpeggi della nostra Valle.



In totale sono quasi una ventina gli allevatori scalvini che hanno fatto dell' allevamento la propria missione di vita, e che grazie al loro lavoro garantiscono la fornitura del latte alla cooperativa sociale la quale, attraverso fasi di lavorazione derivanti dalla tradizione, lo trasforma nelle gustose e tipiche forme quali: il Quadrel, la Scalvinella, il Fior di Scalve e la regina indiscussa, la Formagella, vincitrice della medaglia d' argento alle Olimpiadi Internazionali del formaggio di Motagna, a Oberstdorf, Germania, nel 2007 e sulla quale viene impresso il logo della latteria.

martedì 25 aprile 2017

LA FLORA E LA FAUNA

FLORA:

La Valle di Scalve ha il privilegio di ospitare piante tra le più belle della Lombardia.
Nei meravigliosi boschi di conifere è possibile trovare fiori di ogni tipo: le rose di natale, che sbucano quando ancora la neve ricopre il terreno, i ciclamini, la fritillaria da ricordare per la sua rara bellezza. I fiori caratteristici della Valle sono però stelle alpine e i rododendri.
I boschi sono poi caratterizzati dall' abbondanza di funghi di ogni tipo e di piccoli, ma buonissimi frutti selvatici quali: il mirtillo nero, la fragola di bosco, i lamponi, le more, le nocciole.


I boschi sono poi popolati da piante quali: il larice, la betulla, il pioppo, l'acero montano, l'ontano bianco, l'abete bianco e l'abete rosso.




FAUNA:

Oltre alla ricchezza della flora, la Valle di Scalve è una delle vallate più ricche di fauna. I suoi monti, hanno infatti permesso la sopravvivenza di animali caratteristici dell'ambiente alpino.
L' animale che si spinge più a nord, che vive al limite delle nevi eterne( zona del Gleno, Venerocolo,Venano,Pizzo Tornello, Monte Ferrante) è la pernice bianca.
Nei pascoli ad alta montagna vivono poi camosci, presenti in numero considerevole sul Monte Gleno, e lo stambecco.Vi sono poi la marmotta, la lepre bianca, che abitano le vette, il gallo cedrone e la coturnice delle Alpi, che invece popolano i pascoli esposti al sole.

Scendendo di quota abbiamo il capriolo, abitante delle numerose pinete e moltissime specie di uccelli che, insieme alla volpe, alla lepre bianca e allo scoiattolo, popolano i boschi.

Predatori importanti sono la donnola, la faina, i falchi, le poiane e l'aquila, predatore per eccellenza.





IL PARCO DEL GIOVETTO E LA FORMICA RUFA:


In Valle è inoltre presente una riserva naturale protetta, il parco del Giovetto, ricoperto da boschi di conifere , si estende nei comuni di Azzone, Schilpario e Borno(Valle Camonica). Questo è il primo esempio europeo di area protetta per tutelare un popolamento naturale di formiche. Qui è stata infatti rilevata un'alta concentrazione di formicai appartenenti alla specie della formica rufa. Questi formicai, chiamati acervi, possono raggiungere un'altezza di un metro e mezzo e possono contenere un numero di formiche compreso fra 200.000 e 500.000.  A questa specie di formica è stato assegnato, dalla normativa regionale, un titolo di protezione che vieta il danneggiamento dei formicai,e grazie al quale si è potuta costituire un'apposita riserva naturale, perchè la dieta di queste formiche è per il 60% costituita da insetti dannosi per il patrimonio forestale.

lunedì 24 aprile 2017

COMUNI E FRAZIONI DELLA VALLE

VILMINORE:

Situato a 1018 m di altitudine, con una popolazione di circa 1500 abitanti, Vilminore  è il centro amministrativo della Valle ed ospita, all' interno dell' antico Palazzo Pretorio, la sede della Comunità Montana di Scalve. Fra i tesori artistici e culturali di questo paese, oltre al Palazzo Pretorio,edificato nel 1375,spicca la Torre Arcipresbiterale, una costruzione settecentesca recentemente restaurata.
Il comune di Vilminore è suddiviso in varie frazioni che ne ricoprono il territorio :
  • Vilmaggiore
  • Bueggio
  • Pezzolo
  • Nona
  • Pianezza
  • Meto
  • S.Andrea 
  • Dezzolo
Il nomi di Vilminore e Vilmaggiore nacquero solo dopo l' occupazione dei Romani, che fecero di essi i principali centri di amministrazione; il nome di Vilmaggiore deriva dal latino "Vicus Maior". Era il centro più importante grazie alla sua posizione strategica e di difesa da tuta la Valle. Il nome di Vilminore , invece, deriva dal latino "Vicus Minor"e fu un importante centro amministrativo e commerciale.

SCHILPARIO:


Celebre località turistica situata a 1135 m di altezza, ha una popolazione di circa 1300 abitanti. Luogo apprezzato per la vasta area dei Campelli e per la pista di fondo che ricopre 10 km della bellissima pineta. Negli ultimi anni ha inoltre reso accessibile il proprio patrimonio minerario che con il museo etnografico rendono questo luogo una tappa di sicuro interesse non solo per gli appassionati della montagna, ma anche per gli interessati alla storia locale.

Schilpario, suddivide il suo territorio comunale con tre frazioni:
  • Barzesto
  • Pradella
  • Ronco
Anche il suo nome ha origini storiche; il suo nome deriverebbe da "Schi pa", ovvero gli strumenti da lavoro utilizzati in miniera, o dal termine "scalpere" cioè "scavare".

COLERE:

Coperto dall' imponente parete nord della Presolana, Colere vanta lunghissime piste da sci e snowboard che dal un' altitudine di 2200 m  scendono fino a quota 1000 m dell' abitato, vie alpinistiche e facili sentieri boschivi  accessibili a tutti. Ha una popolazione di circa 1150 persone.




Il suo territorio è diviso nelle frazioni di:
  • Carbonera
  • Castello
  • Valzella
  • Magnone
  • Grana
  • Gromo
  • Valle Richetti
  • Dezzo(parte del paese a destra del fiume)
Colere è uno dei più antichi centri abitati della Valle. Secondo gli storici il suo nome deriverebbe da "Kwel", termine che indica le coltivazioni preistoriche.

AZZONE:

Con i suoi 970 m di altitudine è il centro più piccolo e antico della Valle, ospita infatti circa 450 abitanti. Conserva al suo interno la Torre Medioevale e numerosi dipinti caratteristici. Sul suo territorio si estende gran parte della riserva naturale del Giovetto.
É suddiviso nelle frazioni di:
  • Dosso
  • Dezzo(parte di paese alla sinistra del fiume)

Il nome di Azzone doveva essere "Home" nel senso di "abitazione primitiva". Successivamente l' H venne sostituita dalla S, e divenne così "Some". Divenne poi "Zone" e il popolo cominciò a dire " andare A Zone" che ben presto finì col dare il nome di "Azzone" al paese.

domenica 23 aprile 2017

LA DIGA DEL GLENO

La diga del Gleno era  una diga costuita a 1500 m di altitudine che conteneva circa 7 milioni di mq di acqua che, nel 1923 si riversarono sulla Valle seminando ovunque distruzione e morte.

La sua costruzione venne progettata dall' ingegnere Gmür e dall' imprenditore industriale Viganò. Lo scopo della realizzazione era quello di produrre e vendere energia elettrica.
I lavori cominciarono nel 1917, durante la prima guerra mondiale, e proseguirono alla grande sopratutto dopo il 1918, grazie alla manodopera maschile non più impiegata nella guerra.
La diga venne completata nel 1923; aveva una
lunghezza di 260 m e un' altezza di 52 m.

Inizialmente il progetto consisteva nella realizzazione di una diga a gravità, ma, dopo la morte dell' ingegner Gmür nel 1920, il suo sostituto, l' ingegner Santangelo, modificò il progetto e propose la costruzione di una diga ad archi multipli.
Gli abitanti della Valle erano contrari alla costruzione della diga,e inoltre,il guardiano durante un controllo giornaliero notò che la diga aveva perdite d' acqua non previste e che ad essa si erano formate delle grosse screpolature; intuì così che la diga si stava rompendo.

Il crollo avvenne il 1 dicembre 1923 alle ore 7:15 del mattino. La diga si ruppe e in quindici minuti tutta l' acqua contenuta al suo interno devastò il paese di Bueggio, che venne completamente travolto, poi prosegui lungo il torrente Povo, distrusse due centrali ed arrivò nel fiume Dezzo distruggendo il paese verso Azzone.Poi si incanalò nella via Mala dove si bloccò e creò un reflusso che finì col distruggere quanto ancora non era stato distrutto. L' acqua raggiunse poi anche l' abitato di Darfo che viene in parte coinvolto nella tragedia. Infine tutta l' acqua si riversò nel Lago d' Iseo.

Vi sono varie ipotesi sul motivo della caduta, la maggior parte di esse ritengono che la colpa del crollo sia della struttura; secondo queste teorie la diga sarebbe stata malcostruita con ferro non sufficiente che non è stato in grado di reggere la struttura e le spinte che l' acqua poteva generare al suo interno.

lunedì 17 aprile 2017

LE QUATTRO MATTE

Le quattro matte sono quatto pinnacoli situati sul monte della Presolana;a loro è associata una leggenda.



LA LEGGENDA:
Abitavano una volta a Colere 4 sorelle, tutte molto belle e vanitose; le 4 giovani si chiamavano Erica, Gardenia, Genzianella e Rosina. Forti e convinte della loro bellezza, avevano fatto innamorare tutti i giovani ragazzi della valle, ma mai nessuna di esse si era fidanzata.

Un bel giorno capirono che anche per loro il tempo stava passando e decisero di fidanzarsi, scelsero quindi 4 bei giovanotti della valle anche loro fratelli.
Qualche giorno prima del matrimonio le 4 sorelle decisero di andare nel bosco a prendere la legna. Qui incontrarono un gruppo di gnomi, strani e buffi esseri che popolavano i boschi di quelle valli.
Consumarono in compagnia degli gnomi la colazione e proseguirono in tutta la giornata con balletti e canti; gli gnomi che non avevano mai visto così tanta bellezza femminile si fecero promettere che le fanciulle sarebbero passate da loro ogni sabato pomeriggio per trascorrere del tempo con loro e le fanciulle.
Le ragazze ritornarono per diversi sabati rallegrando così i poveri gnomi, che, felici che delle così belle ragazze li apprezzassero, non si resero conto di ciò che le terribili sorelle avevano progettato, ossia di prendersi gioco di loro.
Un giorno uno gnomo che scese verso il paese vide 2 boscaioli che chiaccheravano e, incuriosito decise di ascoltare i loro discorsi. I boscaioli stavano parlando delle 4 sorelle che da giorni si vantavano di prendersi gioco degli gnomi. Lo gnomo corse subito nel bosco ad avvisare il capo dei folletti, che radunò un'assemblea per discutere di questo grave problema. 
Il gran consiglio dei folletti prese una terribile decisione, le 4 ragazze non sarebbero mai più tornate alle loro case...
Il giorno seguente Erica, Gardenia, Genzianella e Rosina salirono nel bosco e gli gnomi le invitarono a seguirli. Arrivarono in una sella sulla Presolana, la quale si apriva con un terribile precipizio su Colere; i folletti cominciarono a cantare un cupo e triste lamento. Le quattro fanciulle non fecero neanche in tempo a gridare che un fulmine si scaraventò su di loro illuminando tutta la vallata.
La vendetta dei folletti si compì, le 4 ragazze si erano trasformate in pietra !

THE LEGEND:
A Colere lived four sisters, all very beautiful, vain and convinced of their beauty; the four young girls were called Erica, Gardenia, Genzianella and Rosina.
One day they realized that for them the time was passing, and decided to get engaged, so they chose four young men of the valley also brothers.
A few days before the weddings they decided to go to the wood. Here they met a group of gnomes, strange and funny creatures that inhabited the forests of the valleys. They ate breakfast in the company of gnomes and danced and sang togheter ;the girls promised theirs to pass by them every Saturday afternoon to spend time with them.
The poor gnomes were happy that such beautiful girls appreciated them,but they didn’t known of what the terrible sisters had planned, that is, make fun of them.
One day a gnome who went down the country saw two woodcutter chatting and intrigued he decided to listen the conversation. They spoke about the deception that the girls made to the gnomes, so he immediately ran into the woods to inform the leader of the elves, who summoned a meeting to discuss this problem.
The council of elves took a terrible decision, the four girls would never be returned to their homes.
The next day, Erica, Gardenia, Genzianella and Rosina went to the gnomes and they invited the girls to follow them.
They arrived in a saddle on Presolana, which opened with a terrible precipice of Colere;the elves starting to sing a somber and sad lament .The four girls didn’t even have time to shout that lightning hit them by illuminating the entire valley.
Revenge of the elves was accomplished, the four girls became to stone!









giovedì 6 aprile 2017

LA VALLE



La Valle di Scalve è una piccola valle situata nella punta nord-est del territorio provinciale di Bergamo. É una località montana prevalentemente turistica, il cui territorio è diviso nei quattro comuni di Vilminore, Schilpario, Colere e Azzone, che a loro volta sono suddivisi in innumerevoli frazioni.

La Valle confina a nord con la Valtellina, a est con la Val Camonica, a sud-ovest con la Val Seriana e nord-ovest con la Valbondione.
Inoltre è collegata a tutte le valli confinanti, grazie alla presenza di numerosi sentieri e passi,tra i quali:
  • Il passo dei Campelli, il passo del Vivione(percorribile in auto nel periodo estivo) e la via Mala che la collegano alla Valle Camonica;
  • il passo del Venerocolo, il passo del Demignone e quello del Belviso, che la pongono in contatto con Valtellina;
  • il passo Scagnello e il passo della Presolana(anch'esso percorribile in auto) la collega con la Val Seriana;
  • il passo della Manina congiunge la Valle di Scalve con Valbondione.

LA LATTERIA MONTANA DI SCALVE

Nata nel 1968, situata nel paese di Vilmaggiore(frazione del comune di Vilminore)la Latteria Sociale Montana di Scalve è la cooperat...